La filaria è una malattia che riguarda uomini e animali e che può essere anche molto pericolosa, tanto da portare alla morte in questi ultimi.
Tra i nostri amici a quattro zampe sono soprattutto i cani a esserne affetti, mentre i gatti ne sono colpiti in maniera decisamente minore e con meno esiti fatali. Anche nell’uomo le situazioni gravi sono rare, il problema riguarda quindi principalmente Fido.
La filaria viene trasmessa e si sviluppa in maniera particolarmente complessa, con modalità che possono impressionare i più sensibili. Essa è veicolata da uno degli insetti più comuni intorno a noi: le zanzare.
Proprio così, le zanzare a loro insaputa possono infastidire ben al di là di un semplice morso pruriginoso. Di seguito scopriamo nel dettaglio come funziona la trasmissione della filaria nei cani.
Come si trasmette la filaria
Tutto inizia quando una zanzara punge un animale già affetto da filaria, succhiandogli il sangue. Il sangue infetto contiene parassiti chiamati microfilarie, che vengono quindi assunti dalla zanzara senza che questa se ne accorga. Dentro al suo corpo, queste microfilarie si riproducono originando delle larve.
Quando poi la zanzara va a pungere un secondo animale, ad esempio un cane, gli trasmette automaticamente le larve ed è così che avviene il contagio. Purtroppo però non è semplice notarlo, perché siamo solo all’inizio.
Infatti da quel momento devono trascorrere diversi mesi, generalmente 5 o 6, affinché Fido accusi i primi sintomi.
Ma a quel punto intervenire diventa difficile perché la malattia della filaria è allo stato avanzato. I parassiti iniettati nel cane tramite il morso della zanzara, infatti, si sono fatti strada nel sistema circolatorio del quadrupede, arrivando fino al cuore e ai polmoni, e nel frattempo sono cresciuti diventando adulti.
Non sono più larve, ma vermi veri e propri che possono misurare anche 30 centimetri di lunghezza.
Inoltre nel cuore del cane si riproducono ulteriormente. Il tutto si traduce in sintomi di malessere per il cane che ospita i parassiti: avrà problemi a respirare, forte tosse, si mostrerà affaticato e riluttante al movimento fisico. Più tardi possono sopraggiungere un’insufficienza cardiaca grave e infine la morte.
Filaria: dove, quando e come fare attenzione
La filaria fa paura anche più di altre malattie, perché nessuno si augura una sorte come quella appena descritta per il proprio animale da compagnia. Oggi peraltro la filaria è in aumento, in connessione con le mutazioni climatiche che stanno portando ad aumenti generalizzati di calore.
E abbiamo visto che la filaria è strettamente legata alle zanzare (chiamate organismi vettori oppure ospiti intermedi).
Siccome questi insetti prediligono gli habitat caldi e umidi, è evidente che l’innalzamento generale delle temperature non aiuta la causa dei cani che vogliono vivere sani e sereni. Ad oggi tutta l’Italia è stata dichiarata zona endemica a rischio filaria perciò bisogna sempre fare attenzione.
Anche quando si viaggia all’estero insieme al proprio peloso conviene informarsi se la regione di destinazione presenta rischi specifici per lui. Un consulto con il veterinario di fiducia ci aiuta a stabilire in fretta se serve prendere precauzioni mirate contro alcuni pericoli locali relativamente a malattie esotiche.
Quanto alla filaria, purtroppo è molto difficile impedire ai nostri cani di venire punti dalle zanzare, ma per fortuna esistono farmaci efficaci che sono in grado di trattare un cane quando la malattia è ancora nei primi stadi, uccidendo le larve parassite.
Anche per questo motivo, visite regolari dal veterinario sono fondamentali.